venerdì 19 aprile 2013

...la PIETÀ

La parola pietà, non significa  far pena, o aver pena, ma deriva dal latino  “pietas” che si traduce: “amore dei figli verso il padre”. 
...chi di voi ha studiato Ulisse nel XXVI canto dell'Inferno nell'ottava bolgia dell'ottavo cerchio? Vi ricordate la strofa che dice:
"né dolcezza di figlio, né la pieta  (che si legge piieta allungando la i e senza accento finale)
del vecchio padre, né ’l debito amore
lo qual dovea Penelopè far lieta,"
 Ecco, proprio quella parola è all'origine della "pietà" cristiana, infatti si parafrasa dicendo "..., neppure l'amore devoto per il mio vecchio padre (Laerte),"...
Il nome di questo dono non ha nulla a che fare con il senso negativo che gli attribuiamo noi oggi, ma è strettamente legato proprio all’amore famigliare tra i genitori e i figli.
La Pietà è il dono che ci aiuta a credere sul serio che Dio è Padre e ci ama, ci dà forza, pace e gioia.
Il dono della Pietà ci porta a fidarci di Dio con lo stesso abbandono di un bambino che si sente sicuro tra le braccia di papà e mamma anche quando è sospeso sul vuoto.

Vi ricordate la parabola del Padre Misericordioso? Beh, se non ve la ricordate andatela a vedere qui
Dio è un PAPA’ ECCEZIONALE!!! 
Con pazienza infinita non smette di voler bene ai figli che sbagliano, e neppure a quelli che si sentono sempre a posto e avanzano dei diritti perché si credono buoni e al di sopra di ogni sospetto… 
Tutti abbiamo bisogno di Misericordia…e Dio è la Misericordia infinita…è la Pietà fatta persona…
(cliccare sull'immagine per ingrandirla)

Se analizziamo bene la parola “pietà” ci può far venir in mente due scenari:
1)     Individui “che fanno pietà”, sgraziati, poco piacevoli 
2)     Il condannato a morte che “chiede pietà” invoca un gesto di clemenza… o persone che chiedono “pietà”, cercano aiuto, perdono, comprensione.

Fare pietà e aver pietà: due modi opposti di vedere la stessa parola.
Due modi di vivere:
Miseramente, nel primo caso, come i tanti falliti che si regolano solo sul “faccio quello che mi pare e piace”.
Alla grande, nel secondo caso, come avviene per tante persone semplici che, pur sentendosi inutili e piccole, continuano a perdonare, a regalare un sorriso, ad aiutare gli altri.
Questi ultimi amano teneramente Dio e si sentono sicuri come i bambini tra le braccia del padre quando avvertono il pericolo. Si ricordano dei piccoli e grandi gesti d’amore che hanno ricevuto: cercano di “restituirli” facendo del bene agli altri. 

Vogliamo anche noi vivere "alla grande” ??? 
Proviamo a perdonare una persona che ci ha fatto soffrire e preghiamo per lei, affidandola di Dio!!!

3 commenti:

Chiaretta =))) ha detto...

Mlt importante qst dono !!

Annalisa ha detto...

Certo Chiara, è importantissimo...ma tu riuscirai a perdonare chi ti fa soffrire anche senza saperlo? Potresti sempre provare a parlarne...
un abbraccio!

Chiaretta =))) ha detto...

In effetti ... No ... Non credo che ci riuscirei ... !!!!
Ma nessuno è perfetto ... E tutti vanno perdonati prima o poi perchè tutti sbagliamo !!!
(Anche se perdonare e saper perdonare non è facile)