La parola sapienza deriva dal latino “sàpere”: “aver sapore, essere gustoso”.
Vi è mai capitato di
essere soli tranquilli ad osservare un tramonto, al mare, in montagna, al parco
giochi...avete mai sentito dentro di voi una voce che dice: “Quante cose meravigliose
ha fatto Dio per me...”
Pensate a come è
bello da gustare l’incontro con una persona con la quale facciamo amicizia o della quale ci
innamoriamo: dobbiamo ricordarci che è sempre Dio che ci mette accanto queste
persone.
Anche quando abbiamo
un dispiacere la Sapienza
ci viene in aiuto, quante persone ci
possono offrire sostegno, consolazione, il Signore non ci lasca mai soli, e noi,
nonostante tutto, anche nei momenti difficili possiamo fare affidamento su di Lui, e scoprire che la
vita è bella nonostante le delusioni e il dolore.
La Sapienza ci fa gustare il piacere di vivere
con accanto dei genitori
che ci amano,
con degli insegnanti
che collaborano con i nostri genitori per educarci,
con degli amici con
cui giochiamo, ci divertiamo e ci sentiamo bene,
con il gruppo di
catechismo,
con il gruppo che fa
sport con noi...
La Sapienza ci aiuta soprattutto a capire ciò che è bene ed a distinguerlo da ciò
che è male.
Grazie a questo dono diventiamo capaci di comprendere la
bellezza del creato, il sapore delle cose della vita.
Tutti istintivamente cerchiamo il sapore della vita, e tanti più sapori la vita ci dà, più ci piace.
Tutti istintivamente cerchiamo il sapore della vita, e tanti più sapori la vita ci dà, più ci piace.
Sembra che l'unico modo per gustare la vita di tutti i
giorni debba per forza essere esagerato altrimenti la vita ci sembra
senza sapore.
Attira la nostra attenzione solo ciò che è strano,
sconvolgente, urlato: i fatti “normali” non fanno più notizia.
Per comportarsi da saggi, a volte
si deve andare controcorrente, per non essere condizionati dagli amici
più furbi, dalle mode che imperversano, dai giornali e dalla televisione, da
ciò che fa più comodo.
I momenti più importanti della vita sono i più saporiti, gustosi: pensiamo
all’incontro con una persona che ci rende felici; non lo dimentichiamo!
Lo Spirito Santo con il dono della sapienza a poco a poco ci
comunica il gusto di Dio e ci fa ordinare le cose secondo una classifica giusta riservando il primo posto a Dio.
Se non siamo "sapienti" potremo cadere davanti alle proposte di
felicità che ci arrivano un po’ da ogni parte: “Indossa questo e sarai perfetto!”, “Gioca con la WII, la PSP, la Play
sytation e sarai il ragazzo più soddisfatto al mondo!” “Se ti fai regalare l’I-phone
sarai accettato da tutti i tuoi amici”…
Tv, Internet e mille altre voci propongono le loro ricette e
si rischia davvero di fare indigestione di cose che soltanto all’apparenza sono
piacevoli e gratificanti, ma che in realtà non hanno nessun gusto da farci
assaporare per farci sentire davvero bene.
La sapienza ti rivela il bene che c’è dentro di te, il cammino che devi
compiere per essere fedele al progetto di Dio.
A volte ti capita di sentirti stringere il cuore per le
occasioni che ti sei lasciato sfuggire,
per i gesti, le parole, le dimenticanze con cui hai fatto soffrire le persone
che ami di più. Ecco che allora la sapienza ti suggerisce come chiedere
perdono, come regalare di nuovo la gioia.
Se
vuoi diventare sapiente anche tu, comincia dalle cose semplici.
Ci
vuole poco: un sorriso, una preghiera semplice, una parola delicata, un gesto
amichevole, un poco di pazienza, un sms all’amico che si sente solo, un po’ di
attenzione a un compagno antipatico, a quello definito da tutti uno “sfigato”…
Bisogna imparare a sentire il gusto di:
- Crescere guardando dentro noi stessi e scoprendo che cosa vogliamo veramente, senza imitare qualche grande dello spettacolo, dello sport...
- Assumersi delle responsabilità, imparando a pensare al proprio futuro, alle scelte che si dovranno fare.
- Vivere secondo gli insegnamenti del Vangelo, scoprendo l’importanza di vivere in comunità e di appartenere alla Chiesa.
1 commento:
Mlt interessante ank il dono dll sapenzia;)
E sn sicura k cm gli altri doni ci ervirà in futuro!
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