mercoledì 24 aprile 2013

TIMOR DI DIO


TIMOR DI DIO

Timor di Dio, dal vocabolario, stato d'animo di chi teme di far soffrire Dio.


Questo  dono dello Spirito  è un dono che ci aiuta a rispettare Dio e, di conseguenza, i fratelli.

Per capire questo dono molto bello si può riferirsi al racconto di Zaccheo, ricordate la sua storia?
Zaccheo è il capo dei pubblicani, molto ricco, riscuote le tasse, inganna la gente per arricchirsi sempre di più. 
Zaccheo sente dire che Gesù sta arrivando nella sua città ed è incuriosito di vedere chi sia, si arrampica perfino su un sicomoro per poterlo vedere, ma Gesù lo vede, lo chiama e gli dice che “deve fermarsi a casa sua".
 Zaccheo pur sapendo di essere in errore non ha paura di Gesù, apertamente confessa i suoi peccati e promette a Gesù di provvedere a rimediare restituendo quanto aveva rubato.  
Alla vista di Gesù, attraverso il Timor di Dio (quel dono che aveva lasciato parcheggiato nel suo cuore), Zaccheo scopre di essersi separato da Dio, di essersi allontanato da Lui e di averlo offeso con le sue azioni e le sue mancanze.
In lui nasce a paura di aver fatto soffrire i fratelli che ha ingannato: non ha paura del castigo di Dio, ma riconosce di averlo offeso e si pente.
Gesù lo chiama, gli parla, si ferma da lui: in poche parole lo fa sentire amato da Dio e perdonato.

Il Timor di Dio è dunque il dono dello Spirito Santo che ci fa capire che Dio deve essere rispettato e amato.
Non vuol dire aver paura di Dio: Dio non ci vuole spaventare, Dio ci ama come un Padre.
Non è un Tipo suscettibile che spaventa e castiga (ma neppure Uno che può essere facilmente ingannato e preso per i fondelli: Lui sa e vede tutto).
Il dono del timore di Dio è strettamente connesso a quello della pietà. (pietas=“amore dei figli verso il padre”)
Infatti, questo timore di cui parliamo non è il timore dello schiavo, bensì il timore del figlio, preoccupato di non addolorare il padre con la propria disubbidienza.
(cliccare sopra l'immagine per ingrandirla)
Il timore di Dio è l'atteggiamento di chi sa di essere sotto lo sguardo di  un padre che desidera il vero bene del figlio. 
È il dono che ci fa comportare come il figlio che si  preoccupa perché non vuole far soffrire il padre: ci permette di avere il dovuto rispetto e ci rende consapevoli della grande bontà di Dio.


Una piccola parte della lezione che non sono riuscita a finire ieri:
C’E’ PAURA E PAURA  
 Tutti noi abbiamo molte paure: alcune vengono ”da fuori” e parlano di disastri, virus, tumori...E altre che nascono “da dentro” e rivelano il disagio di stare con se stessi e di proiettarsi con serenità verso il futuro, il timore di non essere capiti e amati…
Esistono paure che si trasformano in nevrosi ed altre, invece, che fanno bene perché mantengono alto il livello di attenzione e concentrazione (come quando si attraversa una strada, si evitano le droghe e i cibi nocivi..) 
Molti hanno paura perfino di Dio: lo vedono come un cecchino sempre pronto a far fuoco su chi si comporta male.
Il sentimento giusto verso Dio, invece, è quello del figlio che non vuol far soffrire il padre che ama.
Nella Bibbia la parola TIMORE viene usata anche come STUPORE.
Vi sarà capitato, salendo in montagna, di sbucare dalla nebbia e di trovarvi all’improvviso di fronte a un panorama pieno di sole e, talmente vasto e bello, da rimanere a bocca aperta, quasi senza respiro….oppure vi siete mai fermati ad ammirare l’aurora o il tramonto sul mare o a un quadro particolarmente bello, o un/a ragazzo/a particolarmente carino/a…
Il sentimento che avete provato è di meraviglia misto a trepidazione e lo chiamiamo STUPORE: è ciò che gli autori biblici chiamano TIMORE.
Questo timore nel campo della fede è ciò  che ci fa restare ammirati davanti alla grandezza dell’amore di Dio: un Padre che accoglie e perdona oltre ogni limite umano.

5 commenti:

Chiaretta=))) ha detto...

Ultimo dono ... Mlt imp ... !!

Adele Ares ha detto...

Un pò di timore fa solo bene

Annalisa ha detto...

Soprattutto se non è "paura" di Dio, ma meraviglia per tutte le sue opere e consapevolezza che Dio le ha create per noi e ce le ha donate gratuitamente, senza guardare mai le nostre cadute.
Un sano "timore" di fare soffrire Colui che ci ha amati da sempre.

Anonimo ha detto...

Grazie per la spiegazione. Roberta

Annalisa ha detto...

Grazie a te per aver letto il mio blog! E grazie per continare nella ricerca di risposte alle domande che nascono continuamente dalla nostra fede...credo sia questo il segreto per accrescerla! Buona settimana Santa!